Grazie al sostegno della Provincia di Belluno e della Regione del Veneto, la Fondazione Comelico Dolomiti CST ha collaborato con la Fondazione G. Angelini all’organizzazione del convegno internazionale di studio, formazione e divulgazione dedicato ai toponimi delle Alpi il 28/29 settembre 2023 presso Palazzo Poli De Pol di San Pietro di Cadore e il 30 settembre presso il Museo Etnografico Dolomiti a Seravella di Cesiomaggiore. Destinatari del convegno sono insegnanti delle scuole, rappresentanti di gruppi ladini del Veneto e di altre minoranze linguistiche, operatori museali e turistici, cittadini del Comelico e della Provincia di Belluno, appassionati dei nomi di montagna e dei dialetti.
È stata un’occasione di confronto tra esperti e cultori nel campo della toponomastica, con la possibilità di conoscere i principali progetti e strumenti scientifici e divulgativi, come gli Atlanti di toponomastica, per la conoscenza e la comprensione dei toponimi, che sono strettamente legati alla storia e geografia del territorio. È stata presentato l’Atlante Toponomastico digitale del Comelico, che si può consultare al CiCo. È stato dedicato ampio spazio alle lingue locali (specie minoritarie, quali il ladino) ai fini della loro conservazione e utilizzo nelle scuole e alla valorizzazione delle minoranze linguistiche della Provincia di Belluno, intese come “risorsa” sia per la formazione giovanile che per un turismo di tipo culturale.
Il convegno è stato patrocinato da: Università degli Studi di Padova – Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari (DISLL), Società Filologica Friulana, Fondazione Comelico Dolomiti Centro Studi Transfrontaliero, Comune di San Pietro di Cadore, Federazione Ladina del Veneto.
Immagini dal convegno 28 09 2023
Immagini dal convegno 29 09 2023
Nell’ambito del progetto Itinerari in Rete, la Fondazione ha organizzato nella sede della Magnifica Comunità di Cadore un workshop con la partecipazione degli specializzandi della SSIBAP – Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio dell’Università Iuav di Venezia, accolti dal dott. Matteo da Deppo e dalla dott. Letizia Lonzi. La giornata ha previsto inoltre una vista al Museo Archeologico Cadorino e alla Casa natale di Tiziano, guidate dalla dott. Lonzi, e una visita alla Fondazione Tiziano e Cadore, guidata dalla prof. Maria Giovanna Coletti.
L’incontro si è svolto a Dosoledo di Comelico Superiore, nel museo Algudnei. Sono intervenuti la dott. Maria Letizia Mancinelli del Ministero della Cultura, il Soprintendente dott. Fabrizio Magani con i funzionari dott. Luca Majoli e arch. Tommaso Fornasiero della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso e Francesco Pomarè dell’Associazione I Mascabroni.
Il dott. Fabio De Lorenzo Smit ha presentato i risultati del progetto Vestigia_GG Comelico, mostrando, davanti ad un pubblico di appassionati ed esperti locali, le schede dei beni catalogati e inseriti nel Catalogo Nazionale dei Beni Culturali.
L’evento è stato inserito nella rassegna Estate Tizianesca 2021.
“Lèggere le Montagne” è un festival europeo della Convenzione delle Alpi per celebrare la Giornata Internazionale della Montagna. Lo scopo è di organizzare eventi legati alla letteratura alpina moderna in differenti luoghi nell’arco alpino nella giornata dell’11 dicembre, che è stata dichiarata dalle Nazioni Unite la “Giornata Internazionale della Montagna”.
Il festival ci invita ad apprezzare le differenze e le somiglianze culturali nelle Alpi, mentre al tempo stesso riesce a connettere montagna ed arte.
In Comelico hanno aderito alla manifestazione la Fondazione Centro Studi Transfrontaliero del Comelico e Sappada, l’Union Ladina dal Comelgo, il Bar2000-Caffè Letterario, l’Albergo Diffuso Costauta ed il Museo Algudnei che nelle giornate del 10 e 11 dicembre animeranno quattro eventi.
In dettaglio:
– 10 dicembre_Il Tè della Poesia al Museo Algudnei a Dosoledo ore 17
– 10 dicembre_La cena delle Leggende al panificio Eicher Clere a Costalta ore 19,30
– 10 dicembre_Aspettando il Natale-Le Vece del Carnevale alla Sala della Regola di Campolongo e al Caffè Letterario a Campolongo dalle ore 21
– 11 dicembre_Storia e cultura del Comelico ladino alla sala dell’Unione Montana in via Udine a Santo Stefano ore 11 con il prof. Giandomenico Zanderigo Rosolo.
L’incontro si è svolto giovedì 1 novembre 2019 a S. Stefano di Cadore nella Sala Convegni di via Udine. La Fondazione ha voluto incontrare i giovani e la comunità del Comelico per conoscersi meglio, per parlare insieme di futuro, di collaborazione e di nuove sfide.
Il Consiglio di Amministrazione ha illustrato l’attività della Fondazione CST dal 2006 ad oggi e ha presentato le attività e i progetti in corso, con particolare attenzione a quelli europei. Ha invitato i presenti a proporre idee e collaborazioni future, nell’ottica dello sviluppo locale.
In collaborazione con l’Università Iuav di Venezia – Cluster di ricerca CULTLAND | Paesaggi culturali, con Rete Montagna / Alpine Network , con la Fondazione Giovanni Angelini – Centro studi sulla montagna è stato organizzato nel 2018 un convegno scientifico internazionale interdisciplinare.
Il convegno, che ha visto la partecipazione di oltre 100 studiosi da 7 paesi europei, ha proposto una riflessione collettiva sui territori montani come luogo di produzione: attraverso contributi teorici, casi studio e presentazioni di esperienze concrete, ha indagato i processi e le trasformazioni avvenuti nel passato, le dinamiche del presente e i progetti, le strategie e le politiche per il futuro dei territori montani, in relazione alla propria capacità di produrre beni e servizi.
Nella mattinata del 22 giugno si sono svolte due escursioni / visite ai territori del Comelico e Cadore: la prima in Comelico “La montagna che produce. Reinterpretare la tradizione” e la seconda in Cadore “La montagna che produce: occhiali, energia e turismo”.
Il convegno, aperto alla cittadinanza, si è concluso con una tavola rotonda rivolta specificamente alla popolazione, alla quale hanno partecipato come relatori le autorità locali e regionali e diversi produttori del Cadore e del Comelico.
Backstage
Immagini dal convegno
Immagini dai fieldtrip
È il grande dramma delle zone marginali e della montagna in particolare: la fuga dei giovani laureati che priva la comunità delle risorse umane su cui ha investito, condizionando inevitabilmente le prospettive future. È davvero un processo irreversibile? Ci sono soluzioni che possano invertire la tendenza?
Su questo tema cruciale verte la ricerca oggetto della tesi di Elena Ferrario, ricercatrice del Master in Mountain Development della University of the Highlands and Islands di Perth, che si è occupata in particolare del Comelico, con circa 200 questionari sottoposti a laureati delle classi dal 1968 al 1988, con dodici interviste specifiche a laureati che sono restati in Comelico o vi sono ritornati, con otto interviste a Sindaci e amministratori del territorio..
La Fondazione ha sostenuto l’organizzazione della serata di presentazione della ricerca e la tavola rotonda che l’ha seguita.
La tesi di Elena Ferrario “Comelico staying or leaving. Reasons to Return to an Alpine Valley” ha vinto il premio Young Academics Award – Premio giovani ricercatori della Convenzione delle Alpi, edizione 2012
Circa quattro anni fa, la Fondazione Centro Studi ebbe modo di ottenere dalla Fondazione Cariverona un importante contributo mirato alla realizzazione del progetto di valorizzazione dell’architettura rurale in Comelico e Sappada. L’idea di fondo era quella di realizzare un prontuario per il recupero dei tabià, oltre a iniziative per la divulgazione di questo patrimonio inestimabile, specie tra i giovani.
Il lungo lavoro di ricerca, rilievo ed elaborazione di alcune proposte si configura come un valido supporto per i tecnici, i possessori dei fabbricati, gli uffici tecnici locali e la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici, per una valutazione corretta ed attendibile del valore degli stessi. Ciò potrà consentire un’adeguata programmazione degli interventi di recupero e riuso, che tengano conto delle specificità dei fabbricati ma anche delle esigenze del vivere moderno.
I risultati del progetto verranno diffusi nel convegno in programma a Longarone, sabato 27 ottobre con inizio alle ore 10.00, in concomitanza con l’inaugurazione della Fiera “Arredamont”.
Consegnando l’invito al convegno, dalle ore 10 alle ore 11, sarà possibile entrare gratuitamente nell’area fieristica. A tutti i partecipanti che si registreranno prima dell’inizio verrà anche consegnata la cartellina con la copia in formato elettronico del prontuario realizzato dall’arch. Flavio Bona.
ANALISI E CONFRONTO TRA I COMUNI TRANSFRONTALIERI DI CONFINE | La cultura alpina di confine in un libro e in uno spettacolo
Nella prestigiosa sala Mahler del Centro Culturale Grand Hotel di Dobbiaco si è svolta sabato 18 aprile 2009 la presentazione del volume “Comuni montani in zona alpina di confine: Sappada, Sesto, Obertilliach”, un interessante lavoro di analisi e confronto realizzato dalla Fondazione Centro Studi Transfrontaliero. All’incontro erano presenti i sindaci interessati: Gianluca Piller Roner per Sappada, Fritz Egarter per Sesto Pusteria e Matthias Scherer per Obertiliach, che sono intervenuti assieme al presidente della Fondazione Valerio Piller Roner e al consigliere Mario Zandonella. Il lavoro di confronto tra queste realtà così diverse per appartenenza istituzionale (regione a statuto ordinario, provincia autonoma, Land austriaco) ma così simili per gli aspetti geografici, naturalistici e in parte socio-economici, ha fornito spunti davvero interessanti. È stato possibile conoscere aspetti curiosi e particolari, posizioni a volte diverse davanti a problemi comuni; tutti i relatori hanno sottolineato la validità dell’iniziativa che, nella reciproca comprensione delle somiglianze e delle diversità, si pone come utile punto di partenza per nuovi rapporti di collaborazione nell’ambito di progetti da finanziare con fondi Interreg. Al termine della presentazione è stata rappresentata al pubblico la prima versione in lingua tedesca dello spettacolo “Comelincanto”, realizzato per iniziativa dell’Union Ladina del Comelgo, guidata da Lucio Eicher Clere, in collaborazione con Gruppo Musicale di Costalta, i Legar di Comelico Superiore e l’Associazione Obiettivo Luce. Un delicato omaggio alla terra di montagna, fatto di canzoni, balli, musiche, recitazioni, che ha colpito gli amici del versante transfrontaliero. Il ballo del matazin, classica maschera comeliana, funge da filo conduttore della narrazione ed è la metafora del passare delle stagioni, come simbolo della vita dell’uomo, in rapporto alla bellezza, ma anche alla difficoltà della vita in montagna.
Una sala gremita di pubblico, operatori economici, rappresentanti istituzionali di enti pubblici e privati, come da tempo non si vedeva, quasi a segnalare il grande interesse per una prospettiva di sviluppo a medio e lungo termine, mai così auspicata come ora in tempi di profonda crisi economica. Il comprensorio ha risposto in modo massiccio partecipando al convegno “Comelico e Sappada: quale sviluppo per i prossimi anni?” svoltosi ai primi di marzo nella sala consiliare della Comunità Montana. Il messaggio è stato chiaro: “Siete solo voi gli artefici del vostro destino”. Parole semplici ma significative che Adriano Rasi Caldogno, ma anche Mauro Varotto, relatori nel convegno, hanno indicato quale sintesi ideale degli interventi che si sono succeduti. Sono intervenuti anche l’arch. Agostinetto di Pieve di Cadore, il prof. Pilati di Trento, la prof.ssa Gatto di Padova che hanno illustrato in modo sintetico ma esaustivo le linee guida di tre progetti fondamentali, strettamente interconnessi, per uno sviluppo socioeconomico compatibile con l’ambiente. Il collegamento della ski area di Padola con Sesto e la Val Pusteria, il potenziamento del sistema inverno a Sappada e soprattutto la valorizzazione del gioiello ambientale costituito dall’Oasi della Val Visdende. Tre interventi strategici per un importo complessivo di circa 80 milioni di euro. Paradossalmente gli aspetti più problematici per passare dalle idee (qualcuno le ha definite, anche giustamente, “sogni”) ai fatti non riguardano il reperimento delle risorse per gli investimenti. Come ha illustrato Mauro Varotto, esperto della Società Euris, fondi europei, statali e regionali possono supportare efficacemente tutte le proposte del territorio che sono già state inserite nell’Intesa Programmatica d’Area, strumento fondamentale per accedere alle opportunità previste dalla Regione. Altri sono i profili di attenzione che richiederanno molti approfondimenti. Il segretario regionale della programmazione Adriano Rasi Caldogno ha ricordato in primo luogo i vincoli di natura ambientale che la normativa in materia di zone SIC e di Protezione Speciale pone, specialmente per quanto riguarda il collegamento sciistico tra Padola e Passo Monte Croce Comelico. Vincoli che tuttavia non possono diventare un freno allo sviluppo socio economico per un comprensorio che ha nel turismo l’unica speranza per una crescita reale. Altro aspetto critico è quello che attiene alla progettazione esecutiva, il cui costo rilevante andrà affrontato a breve termine. Ma prima di tutto c’è l’aspetto della condivisione tra tutti i soggetti interessati, siano essi enti pubblici, imprenditori o privati cittadini, requisito essenziale per percorrere il cammino lungo e complesso che potrebbe portare a grandi risultati. Su questo piano il presidente della Fondazione Centro Studi Valerio Piller Roner ed il vice Mario Zandonella hanno sicuramente tratto risposte positive dal dibattito in sala. Pur in presenza di vari interventi che hanno proposto temi e indicazioni ulteriori (come la necessità di una maggiore attenzione al settore primario in montagna) va segnalata una generale condivisione dei progetti illustrati, in particolare da parte delle Regole del Comelico, protagoniste di primo piano nello sviluppo comprensoriale.
QUADRO FINANZIARIO IPOTIZZATO PER I PROGETTI:
COLLEGAMENTO SKI AREA PADOLA CON ALTA PUSTERIA
TIPO DI INVESTIMENTO
1 – Pista Campo € 850.000
2 – Pista rientro da Lunelli a Valgrande km 3 con innevamento € 3.000.000
3 – Impianti (telecabina) Valgrande Monte Colesei – interm. Lunelli € 10.000.000
4 – Pista Cima Colesei – Passo MC – Valgrande, Km 5,5 e innevamento € 5.500.000
5 – Pista Valgrande ed innevamento Km. 1,5 € 2.000.000
6 – Migliorie impianti innevamento esistenti € 100.000
7 – Camping Valgrande € 2.500.000
TOTALE € 23.950.000
POTENZIAMENTO SISTEMA INVERNO SAPPADA
TIPO D’ INVESTIMENTO
1 – Impianti di risalita e pista Pian dei Nidi € 5.700.000
2 – Parcheggio a due piani stazione di partenza Sappada 2000 € 3.500.000
3 – Tapis roulant di collegamento tra piste € 3.000.000
4 – Centro benessere € 9.600.000
5 – Albergo 4 stelle e centro benessere € 19.500.000
TOTALE € 41.300.000
OASI VAL VISDENDE
TIPO DI INVESTIMENTO
1 – Parcheggio Presenaio € 250.000,00
2 – Parcheggio Cima Canale € 150.000,00
3 – Impianto a fune accesso all’oasi € 9.500.000,00
4 – Tabelle informativa percorso delle malghe € 70.000,00
5 – Sistemazione strada forestale Casera d’Antola di Sopra € 200.000,00
6 – Integrazione strade forestali per pratica sci da fondo € 150.000,00
7 – Collegamento strada forestale per Casera Manzon € 80.000,00
8 – Ristrutturazione strutture ristorazione e ricettività € 3.000.000,00
TOTALE € 13.400.000,00
La Fondazione Centro Studi del Comelico e Sappada ha presentato ad ottobre in un incontro presso la sede della Comunità Montana alcune idee progetto per lo sviluppo del comprensorio e della Val Visdende in particolare. Erano presenti i rappresentati dei Comuni di Santo Stefano di Cadore e San Pietro di Cadore, il presidente dell’Associazione Regole Adriano Zandonella e l’Assessore provinciale Daniela Larese. Il lavoro che la Fondazione, nell’ambito dei suoi scopi istituzionali, ha elaborato con l’aiuto dei consulenti dell’Euris e di altri esperti professionisti mirava a ipotizzare interventi per un approccio innovativo sulla gestione della Val Visdende, autentica perla del comprensorio. Come ha specificato il presidente della Fondazione, Valerio Piller Roner, l’ente non intende sostituirsi agli enti pubblici e privati titolari delle competenze in materia, ma ha inteso predisporre alcuni spunti operativi, corredati da una concreta illustrazione di fattibilità economica, anche con il supporto di fondi europei, statali e regionali. Le idee illustrate ai presenti, legate ad una fruizione ecocompatibile della Val Visdende, sono state giudicate interessanti e verranno approfondite in sede pubblica e nell’ambito regoliero nelle prossime settimane. Oltre che per la Val Visdende, la Fondazione ha sviluppato ipotesi concrete anche per lo sviluppo del comprensorio invernale sappadino e per l’auspicato collegamento sciistico tra Padola e la Val Pusteria, attraverso Passo Monte Croce Comelico, indispensabile per la prosecuzione di una offerta di turismo invernale al passo con i tempi. Infine un altro settore di intervento ha riguardato la filiera del legno e l’utilizzo ragionato delle biomasse, proposta attuale visto che a fine ottobre ha iniziato la sua attività produttiva la centrale a biomasse del Comune di S.Stefano di Cadore. Le idee proposte per investimenti complessivi a lungo termine di molti milioni di euro rappresentano una base di discussione per programmare lo sviluppo del comprensorio Comelico e Sappada dei prossimi anni.
Nei prossimi anni le risorse europee per lo sviluppo territoriale saranno sempre più significative. A maggior ragione nella Provincia di Belluno, dove le politiche e i programmi dell’Unione Europea rappresentano già da tempo un’essenziale fonte di finanziamento dello sviluppo economico e sociale del territorio. I trasferimenti statali e regionali e i tributi propri, infatti, sono appena sufficienti per far fronte ai compiti istituzionali assegnati agli Enti locali. La promozione di politiche di sviluppo in ambito locale richiede, invece, risorse aggiuntive, tra le quali le principali sono i fondi comunitari. Tuttavia, come insegna l’esperienza, per accedere a tali risorse è necessario che un territorio si auto-organizzi attorno a obiettivi e a strategie di intervento condivise, con una chiara definizione dei ruoli e delle responsabilità di intervento. Il seminario di orientamento strategico, svoltosi nel mese di marzo nella sala consiliare della Comunità Montana e al quale sono stati invitati i rappresentanti degli Enti locali del territorio cadorino, aveva un duplice obiettivo: da un lato fornire una panoramica completa degli strumenti di finanziamento comunitari per il nuovo periodo di programmazione delle politiche comunitarie 2007-2013; dall’altro avviare in sede locale un nuovo percorso di programmazione, concertata e coordinata, dello sviluppo sostenibile del nostro territorio. Relatori dell’incontro sono stati Luca Ferrarese e Mauro Varotto, funzionari della Società Euris di Padova, specializzata nella materia. In particolare Varotto ha trattato le linee fondamentali delle politiche dell’Unione Europea tese a valorizzare il patrimonio di conoscenza e di crescita culturale dei cittadini d’Europa per aumentare la competitività e l’efficacia delle iniziative. Ferrarese ha invece svolto un’ampia panoramica sui diversi fondi disponibili per gli enti pubblici e privati, con particolare attenzione a quelli legati alla cooperazione europea, transfrontaliera, interregionale e transnazionale. L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Centro Studi Transfrontaliero, in collaborazione con la Comunità Montana Comelico e Sappada, è stata rivolta a tutti gli amministratori dell’area cadorina per fornire un utile supporto in un momento particolarmente delicato per gli enti locali in montagna, visti i consistenti tagli alla pubblica amministrazione contenuti nell’ultima legge finanziaria.
La programmazione dell’Unione Europea, dello Stato e della Regione, avrà in futuro sempre meno attenzione per la specificità della montagna, ma ciò non significa che non vi saranno risorse. Sarà però necessario uno sforzo progettuale e creativo delle componenti pubbliche e private che operano in montagna per poter accedere ai fondi che si renderanno disponibili nel prossimo periodo di programmazione 2007-2013. Mauro Varotto, esperto della società Euris di Padova, ha così sintetizzato la “missione” che attende enti pubblici e privati nei prossimi mesi. Un periodo fondamentale che dovrà servire per predisporre idee e progetti condivisi finalizzati allo sviluppo locale del comprensorio Comelico e Sappada. E in questo senso potrà tornare utilissimo il tavolo di concertazione dell’Intesa Programmatica d’Area (IPA) che una recente legge regionale ha ormai valorizzato in modo definitivo. Un folto pubblico di amministratori, sindaci, consiglieri comunali, rappresentanti di categoria ha partecipato venerdì sera 24 novembre 2006 al primo seminario promosso dalla neonata Fondazione Centro Studio Transfrontaliero del Comelico e Sappada nella sede della Comunità Montana. Nell’occasione il presidente Valerio Piller Roner ha anche sintetizzato gli scopi istituzionali del nuovo ente e le linee programmatiche per il prossimo futuro. “Sarà uno strumento per sostenere i Comuni, la Comunità Montana, le realtà locali” ha detto Piller Roner “e per consentire di utilizzare tutte le opportunità della UE, dello Stato e della Regione, finalizzate allo sviluppo locale”. Nel suo intervento Mario Zandonella, componente del C.d.A., ha illustrato a grandi linee l’esito del convegno svoltosi a Bruxelles, presso la Commissione Europea, sulla cooperazione internazionale nel periodo 2007-2013. E infatti saranno proprio i fondi per la cooperazione transfrontaliera Italia – Austria, grazie anche ai contatti e alle esperienze maturate in seno all’Interreg Rat di Dobbiaco, le maggiori risorse per interventi anche strutturali nell’alta provincia di Belluno, assieme ai fondi del Piano di Sviluppo Rurale che possono vedere ancora protagonisti gli enti pubblici e privati del Comelico e Sappada. Il dibattito che è seguito alle relazioni è servito per chiarire alcuni punti rilevanti sui temi dello sviluppo locale. Come ha concluso Valerio Piller Roner, ringraziando i presenti, altri incontri di approfondimento seguiranno, anche con lo scopo di valutare le concrete opportunità da utilizzare, dopo una adeguata e condivisa revisione della programmazione dell’Intesa Programmatica d’Area.
Analisi dello stato attuale della cooperazione transfrontaliera nell’area
La programmazione delle attività della Fondazione CST è necessariamente sviluppata sulla base di un’attenta analisi dello stato attuale della cooperazione transfrontaliera che nel periodo di programmazione 2000-2006 ha interessato l’area di pertinenza della Fondazione. L’analisi mira a verificare i partenariati, i risultati ottenuti, gli impatti reali sul territorio con riferimento alle seguenti iniziative:
– progetti transfrontalieri finanziati dai Programmi Interreg IIA e IIIA Italia/Austria che nel periodo hanno interessato le aree del Veneto, dell’Osttirol e della Carinzia, con riferimento anche a strutture già operanti sul territorio con finalità simili (es. Interregrat);
– progetti finanziati nell’ambito di altri programmi di cooperazione (es. Interreg 1118 e C, Interact, ESPON, Azioni Innovative, Leader transnazionale, ecc.) e caratterizzati da partenariati più estesi;
– partenariati transfrontalieri e transnazionali che, pur non essendo originati da progetti cofinanziati, si sono autonomamente sviluppati sul territorio (es. iniziative di gemellaggio di varia natura);
– partenariati sviluppati a livello locale (tavoli di concertazione istituzionali dei patti territoriali, delle IPA, ecc.).
L’analisi consente quindi di evidenziare la dimensione e la qualità della cooperazione esistente ed i punti di forza e di debolezza della attività transfrontaliere effettuate. L’analisi contiene una sezione dedicata alla formulazione delle linee guida che dovranno orientare le iniziative di cooperazione nel periodo 2007-2013.
Circa quattro .
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