CiCo è un progetto della Fondazione Comelico Dolomiti realizzato in collaborazione con il Comune di Santo Stefano di Cadore per la creazione di un centro informativo multimediale, volto a presentare ai visitatori la ricchezza ambientale, storica, culturale e sociale del Comelico e rafforzarne la consapevolezza negli abitanti. Inaugurato il 31 luglio 2022, CiCo si trova nella piazza principale di Santo Stefano di Cadore, Piazza Roma, al piano terra del palazzo municipale. Il centro è collegato all’adiacente ufficio turistico e offre un percorso esperienziale nel patrimonio materiale e immateriale della Val Comelico.
Al centro di questo percorso, che si snoda fra paesaggio, territorio, natura e storia del Comelico, incontrandone gli abitanti e i prodotti tipici, vi sono la lingua e la cultura ladina che contraddistinguono la valle.
I lavori di ristrutturazione degli spazi sono stati progettati e realizzati dal Comune di Santo Stefano, grazie ad un finanziamento del GAL Alto Bellunese, mentre l’allestimento è stato finanziato dalla Fondazione Comelico Dolomiti grazie al progetto Interreg Italia-Slovenia PRIMIS “Viaggio multiculturale tra Italia e Slovenia attraverso il prisma delle minoranze”.
Il CICo è aperto e visitabile negli orari di apertura del vicino Ufficio IAT.
Seguiteci sui social per rimanere informati sulle future iniziative.
Il paesaggio del Comelico
Questa sezione è dedicata al paesaggio del Comelico e consiste in un modello 3D del territorio della valle animato da un doppio video che ne evidenzia i caratteri naturali e ne descrive le attività umane.
L’installazione è divisa in otto capitoli:
1. La valle del Comelico
2. Le acque
3. Le crode
4. I boschi
5. I prati e pascoli
6. L’amministrazione
7. Gli insediamenti
8. Musei e biblioteche
Sono previsti altri tre capitoli dedicati a geologia, sport e alla Grande Guerra in Comelico
La lingua ladina
In Comelico da più di un millennio si parla una lingua “romanza” formatasi in epoca altomedievale come evoluzione del Latino, riconosciuta tra i dialetti ladini delle Alpi orientali fin dal 1873.
Il Ladino del Comelico è ancora parlato da gran parte della popolazione, anche se è in diminuzione tra i giovani. La consapevolezza dell’importanza di conservare la propria lingua nasce e si sviluppa anche grazie alle ricerche dei linguisti. Il primo studio approfondito sul Ladino del Comelico risale al 1926 e si deve al prof. Carlo Tagliavini. Da queste prime analisi alla presa di coscienza della ladinità del Comelico i passi sono stati lenti ma progressivi e oggi il Ladino del Comelico è riconosciuto lingua di minoranza dalla legge italiana.
Seguendo il link qui sotto potrete ascoltare i suoni della nostra lingua direttamente dalla voce degli abitanti.
Le interviste
Gli audio sono tratti dalle dieci interviste realizzate tra luglio 2020 e febbraio 2021 da Iolanda Da Deppo, antropologa, appositamente per il progetto PRIMIS. Negli audio gli intervistati e le intervistate di madrelingua ladina parlano di aspetti della loro vita passata e presente e di temi quali l’alimentazione, i saperi vegetali, la ritualità, le attività economiche, in particolare l’agricoltura, la fienagione e i lavori boschivi. Non è facile per i non parlanti capire la lingua ladina. Per questo motivo abbiamo predisposto un libretto che contiene le trascrizioni degli audio volte in lingua italiana.
Informatori Flora e Marcella Costan Dorigon (Costa); Maurilio De Zolt (Presenaio); Giuseppe Costan Davara (San Nicolò); Marcello Martini Barzolai (Casamazzagno); Sandra Costan (Campitello); Ivo Doriguzzi (Casada); Lucio Eicher Clere (Costalta); Pierina Sacco Sonador (Dosoledo); Guglielmina Festini Cappello (Padola); Amedeo De Bernardin Gaina e Silvia Soravia (Valle di San Pietro).
I nomi dei luoghi (toponimi, dal greco topos=luogo e onoma=nome) sono preziosi e vanno perdendosi.
Per questo motivo in Comelico tanti appassionati nel corso degli anni hanno provato a raccoglierli per conservarne la memoria.
Grazie agli esperti locali, al progetto PRIMIS e ai ricercatori del cluster CULTLAND dell’Università Iuav di Venezia, abbiamo realizzato una sintesi di tutti i toponimi del Comelico, inserendoli in un unico Atlante toponomastico che abbiamo chiamato T_ATLAS Comelico.
Il lavoro non è finito e abbiamo bisogno del contributo di tutti, anche del tuo! Se conosci un toponimo che non trovi nell’Atlante scrivi a: viviana.ferrario@iuav.it.
La montagna non è solo un luogo di svago, ma un territorio dove si abita, si lavora e si produce.
Questi 4 video illustrano le principali attività produttive del Comelico.
LE ATTIVITÀ AGRICOLE
L’agricoltura ha sempre avuto un ruolo cruciale nella vita della Val Comelico. A questa attività sono stati destinati i versanti esposti a solatìo, dove l’irraggiamento solare è massimo e dove sono situati anche i centri abitati. I versanti all’ombra e la sommità dei rilievi venivano riservati al bosco e al pascolo…
LA FILIERA BOSCO-LEGNO
I boschi di resinose sono una delle più importanti ricchezze della Val Comelico. Il legname di abete rosso, abete bianco e larice che cresce nelle fustaie sui versanti della valle è di ottima qualità. Grazie alla sua vendita le Regole potevano garantire sostentamento alle famiglie e sviluppo per i paesi…
L’INDUSTRIA MANIFATTURIERA E L’ARTIGIANATO
Fin dagli anni Cinquanta del secolo scorso il Comelico ha partecipato attivamente al piccolo miracolo economico del distretto industriale cadorino dell’occhiale e tutt’oggi sono presenti in valle realtà
di spicco in questo settore, conosciute a livello nazionale e non solo…
PRODUZIONI CULTURALI
La vita culturale in Comelico è molto vivace e le produzioni immateriali legate ad arte, canto, danza, letteratura, musica, poesia, teatro, sono moltissime.
Il principale motore culturale della valle sono le associazioni di volontariato…
Colophon
Per fare il CiCo ci sono voluti più di due anni e il lavoro appassionato di tantissime persone. Consulta il colophon per sapere chi ha fatto cosa.